Scritto da Alessandro Viglione
Ogni volta che torno sul Lago di Garda — e succede spesso — mi ritrovo a pensare a quanto sia uno degli esempi più riusciti di convivenza tra turismo e tutela del paesaggio. Non parlo solo di panorami, ma di una cultura del luogo che ha saputo darsi regole intelligenti, piani urbanistici coerenti, e un’identità costruita con precisione.
In questo itinerario personale voglio portarti con me lungo le sponde lombarde del Garda, tra borghi che sembrano usciti da un manuale di estetica urbana, passeggiate che raccontano un “diritto alla bellezza”, musei che sono anche strumenti di conservazione culturale… e ovviamente, piatti che seguono disciplinari ben precisi ma tutt’altro che freddi.
Borghi storici: la bellezza quando è scritta con precisione
Sirmione, Salò, Desenzano, Limone… impossibile scegliere il più bello. Ma ognuno ha una sua forma di ordine, una composizione architettonica e paesaggistica che non nasce per caso.
- Sirmione: ogni volta mi sorprende. Le Grotte di Catullo, il Castello Scaligero, le vie pedonali regolamentate con orari e accessi limitati. È la prova che le regole possono proteggere la bellezza.
- Salò: elegante, raccolta. Il MuSa è un museo che consiglio spesso, non solo per le opere, ma per il modo in cui racconta la Riviera bresciana: attraverso arte, storia… e senso civico.
- Desenzano del Garda: punto di partenza perfetto. Il porto, il lungolago, i locali ordinati. Anche qui si percepisce una cultura dell’equilibrio che unisce turismo, vivibilità e paesaggio.
Passeggiate e lungolago: camminare diventa un diritto
Camminare lungo il Garda è uno dei miei piaceri preferiti. Ma non si tratta solo di relax: è un’esperienza pubblica pensata bene, che offre bellezza accessibile, ordinata, sicura.
Tra le mie passeggiate preferite:
- Da Desenzano a Rivoltella: lineare, pulita, ben integrata con il contesto urbano. Un perfetto esempio di progettazione paesaggistica intelligente.
- Gardone Riviera: Liberty, arte pubblica, giardini. Qui l’estetica è pensata come se fosse un bene comune.
Consiglio: portati un libro o un taccuino. Camminare lungo il Garda ispira, e non solo per il panorama.
Cultura e arte: tra ville, musei e spazi riaperti al pubblico
Uno degli aspetti che mi affascina di più del Garda è come la cultura venga trattata come parte integrante del paesaggio. Non solo da conservare, ma da rendere fruibile con rispetto e cura.
- Vittoriale degli Italiani: non serve amare D’Annunzio per apprezzare la complessità di questo luogo. La gestione attuale è impeccabile: percorsi ordinati, regole chiare, atmosfera intatta.
- Tremosine: nota per la “terrazza del brivido”, ma anche per mostre e iniziative culturali ben organizzate, spesso soggette a regolamenti comunali che garantiscono sicurezza e fruizione.
- Museo della Carta a Toscolano Maderno: lo consiglio vivamente. Un raro esempio di recupero industriale fatto con intelligenza progettuale e rispetto ambientale.
Cucina gardesana: dove anche il gusto ha una sua norma
Anche a tavola il Lago di Garda segue un rigore tutto suo, ma senza mai perdere il piacere del gusto. Qui ogni prodotto è disciplinato, controllato, valorizzato.
Tra i miei piatti preferiti:
- Bigoli con sarde di lago: intensi, rustici, autentici. Li trovi nei ristoranti che aderiscono a consorzi locali.
- Lavarello alla griglia: essenziale, fresco, servito spesso con olio DOP e verdure locali.
- Formaggi e salumi della Valtenesi: trovarli nei mercatini contadini è una delle mie attività preferite nel weekend.
Un equilibrio raro, da osservare (e rispettare)
Il Lago di Garda non è solo una cartolina: è un territorio che ha saputo costruire un modello di gestione urbana e culturale esemplare. Ogni borgo ha il suo regolamento, ogni paesaggio è frutto di una tutela attiva, ogni spazio pubblico è pensato per essere vissuto con rispetto.
Visitare il Garda, per me, significa anche questo: riconoscere quanto le regole possano essere alleate della bellezza. E non parlo solo di urbanistica, ma di una visione più ampia, quasi “giuridica”, del paesaggio come bene comune.