Scritto da Alessandro Viglione
Chi ama la storia sa quanto la Pianura Padana sia molto più di una grande distesa agricola. Per me, ogni tappa in questa parte d’Italia è un’occasione per scoprire tracce nascoste di un passato sorprendentemente attuale. Dalla preistoria all’epoca romana, fino al Medioevo, i reperti archeologici disseminati tra Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte raccontano un mosaico di civiltà, credenze, poteri e — cosa che trovo sempre affascinante — sistemi di regole che, in modo invisibile, parlano ancora al nostro presente.
La civiltà villanoviana: il fascino delle origini a Bologna
Una delle esperienze più interessanti che ho vissuto recentemente è stata la visita ad alcune necropoli villanoviane nei dintorni di Bologna. Non è solo archeologia: è un’immersione in una cultura pre-etrusca che già possedeva un suo senso dell’ordine e della ritualità. Le urne funerarie, i manufatti in bronzo, i corredi ritrovati… tutto sembra gridare l’importanza del rito e del rispetto verso i defunti.
In questi contesti, l’idea che esistesse un diritto alla sepoltura, regolato da leggi non scritte ma socialmente condivise, mi ha fatto riflettere su quanto certe forme di organizzazione precedano di gran lunga le codificazioni che studiamo oggi. C’è qualcosa di profondamente umano e regolato in quei gesti antichi.
L’antica Mediolanum: la Milano romana sotto i nostri piedi
Milano, lo ammetto, non smette mai di sorprendermi. Anche quando pensi di conoscerla ti rivela un volto nuovo. Durante una visita guidata a tema archeologico ho potuto ammirare i resti del teatro romano, alcune sezioni del foro e oggetti della vita quotidiana dell’antica Mediolanum.
Un piccolo frammento che mi ha colpito? Una tessera di gioco del “latrunculi”, il passatempo preferito dai cittadini romani. Ma accanto a questo, anche iscrizioni legali che richiamano i concetti dello jus civile e dello jus gentium. Vederli scolpiti nella pietra mi ha dato la sensazione che il diritto romano non fosse solo un sistema teorico, ma una parte concreta e vissuta della città.
Necropoli longobarde: quando la cultura cambia pelle
Un’altra tappa affascinante è stata quella tra Pavia e Cremona, dove ho visitato alcune necropoli longobarde. Oggetti, armi, gioielli, ma soprattutto una sensazione chiara di transizione culturale. Qui ho percepito come una società apparentemente guerriera cominciasse a strutturarsi secondo logiche più complesse, introducendo forme embrionali di codice che avrebbero ispirato, secoli dopo, le basi del diritto medievale.
Per chi ama osservare l’evoluzione della civiltà anche attraverso i segni dell’autorità e del controllo del territorio, questi luoghi offrono spunti davvero unici.
Il Castello di San Lorenzo a Casale Monferrato: fortezza e giustizia
A Casale Monferrato, tra le tante visite fatte negli anni, quella al Castello di San Lorenzo è una delle più evocative. Non solo per la struttura imponente, ma per i ritrovamenti archeologici che parlano chiaramente della funzione del castello come luogo di amministrazione della giustizia.
Mi ha colpito scoprire che, tra le mura fortificate, venivano custoditi documenti legali e si eseguivano atti ufficiali. Oggi, questi reperti ci ricordano che le fortezze non erano solo baluardi difensivi, ma anche centri di potere normativo, dove si decideva del destino delle persone.
Ville romane a Brescia: tra mosaici e diritto domestico
Infine, voglio condividere un’esperienza che consiglio vivamente: la visita alle ville romane di Brescia. I mosaici perfettamente conservati, le iscrizioni incise nei pavimenti, i riferimenti alla struttura della famiglia romana e ai suoi obblighi sono veri e propri documenti di un diritto privato in azione.
Qui il concetto di legge non era confinato ai tribunali: regolava anche l’intimità delle relazioni domestiche, i doveri dei padroni di casa, i rapporti con gli schiavi e le proprietà. Un microcosmo di norme che emerge tra decori e silenzi.