Scritto da Alessandro Viglione

Ogni volta che assaggio un vino lombardo, sento che dentro quel calice c’è molto di più di un semplice profilo aromatico. C’è un pezzo di territorio, ci sono mani che lavorano con pazienza, ci sono stagioni che si rincorrono. E c’è quella sobrietà tutta lombarda che, se impari a conoscerla, ti conquista per sempre.

In questo articolo ti porto con me in un percorso che ho fatto — e continuo a fare — tra i vini della Lombardia, dai grandi classici alle piccole produzioni sorprendenti. Un viaggio fatto di contrasti armonici, come solo questa regione sa offrire: montagne e laghi, nebbie padane e brezze d’altura, vigne in pendenza e bollicine eleganti.

Dove nasce il vino lombardo: territori da scoprire (e assaporare)

La Lombardia vitivinicola è più estesa e sfaccettata di quanto molti immaginino. I miei luoghi del cuore? Questi:

  • Franciacorta: tra il Lago d’Iseo e la pianura bresciana, patria del Metodo Classico italiano per eccellenza.
  • Valtellina: viti eroiche su terrazze ripidissime, per rossi intensi e raffinati.
  • Oltrepò Pavese: un mix di vigne, storia e umanità. Una delle zone più generose di tutta Italia.
  • Zona Garda: tra le colline moreniche e il clima mite, vini profumati e inaspettati.

Ogni zona ha la sua personalità, e ogni visita si trasforma in un’esperienza completa: dal panorama al calice.

Vitigni lombardi: i miei preferiti (tra autoctoni e sorprese)

Negli anni ho imparato a riconoscere e apprezzare la straordinaria varietà dei vitigni lombardi, sia autoctoni che internazionali. Ecco quelli che più mi emozionano:

  • Nebbiolo (Chiavennasca) in Valtellina: elegante, verticale, con note di viola e pepe nero. Lo amo soprattutto come Sforzato, intenso e meditativo.
  • Croatina e Barbera: rustici e autentici, perfetti con piatti tradizionali come cassoeula e polenta.
  • Groppello (Valtenesi): delicato, floreale, ottimo nei rosati del Garda. Perfetto per un aperitivo estivo.
  • Pinot Nero: tra Franciacorta e Oltrepò, qui regala bollicine sottili e rossi raffinati.
  • Chardonnay, Riesling, Moscato, Trebbiano: i bianchi lombardi sono spesso sottovalutati. Ma in alcune zone (penso alla Valcalepio o alla zona del Sebino) raggiungono livelli davvero interessanti.

 Il suolo sotto i piedi: il segreto silenzioso del vino

Un aspetto che mi affascina ogni volta che visito una cantina è la composizione del terreno. La Lombardia, da questo punto di vista, è un vero laboratorio geologico:

  • Terreni argillosi e alluvionali nell’Oltrepò: danno vini robusti e caldi.
  • Suoli calcarei e ghiaiosi in Franciacorta e Valtenesi: perfetti per bianchi tesi e minerali.
  • Sabbie e granito in Valtellina: che portano eleganza e verticalità ai rossi.
  • Colline moreniche sul Garda: vocazione naturale per i rosati.

Il terreno è la voce nascosta di ogni vino. E quando impari ad ascoltarla, capisci molto di più anche di chi lo produce.

Tradizione e innovazione: il volto moderno della viticoltura lombarda

Mi ha sempre colpito la capacità delle cantine lombarde di restare fedeli alla tradizione, pur innovando con intelligenza. Qui trovi:

  • Vinificazioni sostenibili, anche biologiche e biodinamiche.
  • Uso consapevole del legno (barrique, tonneau).
  • Metodo Classico di altissimo livello, con affinamenti lunghi sui lieviti.
  • Esperimenti interessanti con vendemmie tardive e appassimenti, come nel Sforzato.

Il risultato? Vini autentici ma mai statici, che sanno parlare sia ai puristi sia agli esploratori.

Il vino come cultura e stile di vita

In Lombardia il vino è molto più di una bevanda. È parte di eventi, fiere, percorsi enogastronomici e momenti di incontro. In ogni calice c’è una storia da ascoltare — e se ti fermi ad ascoltare, la città e la campagna ti parlano.

Personalmente, non posso più immaginare un pranzo, una visita o una conversazione senza che, a un certo punto, arrivi un vino che aggiunge profondità a tutto il resto.

Perché scegliere (e amare) un vino lombardo

Scegliere un vino lombardo, oggi, è un gesto consapevole. Significa:

  • Preferire il territorio al marketing
  • Valorizzare chi lavora con coerenza e rispetto
  • Riscoprire una regione elegante, mai esibita, sempre concreta

Se stai programmando una visita in Lombardia o vuoi approfondire qualche denominazione specifica (magari con un tour o una degustazione), scrivimi pure su LinkedIn o nei commenti: sono felice di suggerirti cantine, bottiglie, luoghi dove il vino si vive, prima ancora di essere bevuto.

Alessandro Viglione nasce a Milano, città in cui vive e lavora, e che rappresenta da sempre il fulcro del suo percorso umano e professionale. Uomo di cultura, dall’animo curioso e dallo stile sobrio ed elegante, si distingue per un approccio raffinato alla comunicazione, alla narrazione e all’esplorazione culturale.