Scritto da Alessandro Viglione
Se c’è una cosa che amo della Lombardia — oltre ai suoi paesaggi e alla sua eleganza un po’ nascosta — è la sua straordinaria varietà agricola. Ogni volta che mi allontano da Milano per qualche giorno, mi accorgo di quanto sia ricca questa regione: non solo nei grandi nomi, ma soprattutto nei dettagli, nei prodotti autentici, in quei sapori che raccontano la terra e le persone.
In questo articolo ti porto con me a scoprire i prodotti agricoli lombardi che più apprezzo, tra formaggi, salumi, vini, frutti e piatti antichi che sono arrivati fino a noi senza perdere la loro identità. Un piccolo viaggio nei sapori — ma anche nella memoria, nel paesaggio e nella cultura.
Il Riso della Bassa: Carnaroli e Arborio, i re del risotto
Ogni volta che cucino un risotto, so che sto usando un pezzo di Lombardia. Tra le risaie di Pavia e le distese verdi di Vercelli e Novara, il riso è parte integrante del paesaggio. Io personalmente uso spesso il Carnaroli, per la sua tenuta in cottura e il gusto equilibrato. Ma anche l’Arborio e il Vialone Nano meritano un posto nella dispensa di chi ama cucinare (e mangiare) con stile.
Zona: Pavia, Lomellina, Novarese
Il Grana Padano DOP: il classico che non tradisce mai
Il Grana Padano è un’eccellenza che non ha bisogno di presentazioni. Quando voglio un ingrediente che dia profondità a un piatto — o anche solo un morso di piacere con un calice di vino rosso — questo formaggio è la mia scelta. Viene prodotto in provincia di Brescia, Cremona, Mantova e Pavia, secondo metodi che affondano le radici nel Medioevo.
Da provare: grattugiato su risotto, ma anche a scaglie con mostarda cremonese
La Polenta: comfort food lombardo (e personale)
La polenta, per me, è un piatto che sa di casa. Non solo d’inverno, ma anche nelle serate d’estate, magari con formaggi delle valli o funghi raccolti nei boschi. In Lombardia è una vera istituzione, e ogni zona ha la sua versione: la taragna, con farina di grano saraceno e formaggi d’alpeggio, è tra le mie preferite.
Valli bergamasche, bresciane e Valtellina
Il Taleggio: un formaggio da intenditori
Tra i formaggi morbidi, il Taleggio è uno di quelli che consiglio sempre a chi ama i sapori decisi ma eleganti. Lo porto spesso in tavola con pane rustico o lo uso in cucina, specialmente per mantecare un risotto o arricchire una focaccia. Le sue origini nella Val Taleggio, in provincia di Bergamo, si sentono tutte.
Da provare anche con miele di castagno o noci fresche
La Mela della Valtellina: dolce, croccante, unica
Sono un grande amante della frutta “vera”, e la Mela di Valtellina ha tutte le qualità che cerco: croccantezza, dolcezza, e quel sapore leggermente minerale che deriva dalla coltivazione in quota. Le varietà Red e Golden Delicious coltivate su terrazze affacciate sulla valle sono una meraviglia anche solo da guardare.
Ideali da mangiare fresche, o in dolci tradizionali come lo strudel lombardo
Il Salame di Varzi DOP: gusto pieno, tradizione pura
Se parliamo di salumi, il Salame di Varzi è uno di quelli che consiglio ad occhi chiusi. Ha una grana grossa, un profumo intenso, e un sapore che non ha bisogno di troppe parole. È uno dei simboli dell’Oltrepò Pavese, e lo trovo perfetto da servire durante un aperitivo elegante ma autentico.
Zona: Varzi, provincia di Pavia
I vini della Lombardia: una mappa del gusto
E poi c’è il vino, naturalmente. Ne ho parlato in altri articoli, ma non posso non citare qui alcune delle denominazioni che porto nel cuore (e spesso a tavola):
- Franciacorta DOCG: bollicine raffinate, per momenti da celebrare.
- Sforzato di Valtellina DOCG: rosso intenso, perfetto per cene d’autunno.
- Lambrusco Mantovano DOC: frizzante e conviviale, compagno ideale della cucina popolare.
- Bonarda dell’Oltrepò Pavese e Lugana del Garda: vini che raccontano il territorio con autenticità e versatilità.
Ogni vino è figlio di un paesaggio diverso, di mani che lavorano con cura, e di una cultura agricola che non ha mai smesso di evolversi.
Perché assaporare la Lombardia è un gesto culturale
Visitare un’azienda agricola, fermarsi a una sagra di paese, scegliere un prodotto DOP o IGP… tutto questo, per me, è un modo di vivere consapevole. È turismo lento, cultura del cibo, rispetto per la terra. E in Lombardia, questo patrimonio è più vivo che mai.